Servi di Dio Takashi e Midori Nagai
Note alla presentazione con diaposititve della loro vita
Paola Marenco
- Innanzitutto, grazie per questa opportunità di condividere con voi l’amicizia con Takashi e Midori Nagai (che hanno un po’ sconvolto la mia vita negli ultimi 7 anni!), che sono diventati per me compagni di cammino nel quotidiano come solo i santi sanno essere.
- Li ho conosciuti nel 2017 attraverso la lettura del libro di Glynn Requiem per Nagasaki che un collega mi aveva presentato come la storia di un grande radiologo giapponese, convertito al cristianesimo che aveva letto la tragedia della bomba atomica (che pure aveva ucciso sua moglie) come l’agnello sacrificale di un popolo di martiri per la fine della Seconda guerra mondiale.
- Ma ben presto mi sono resa conto che c’era molto di più in questa storia… allora ho desiderato farli conoscere… così con degli amici nel 2019 abbiamo fatto la mostra al Meeting di Rimini per l’amicizia tra i popoli che ha visto più di 30.000 visitatori commossi (e ci si commuove solo per ciò che tocca la nostra vita) e dopo, durante la pandemia e poi le guerre, ci hanno chiesto delle presentazioni on line per capire da dove può venire la speranza in tali avversità. Così abbiamo fondato il Comitato che è stato riconosciuto come attore canonico delle due cause dal vescovo di Nagasaki e da allora continuano a succedersi eventi nei 5 continenti.
- Grazie anche del tema di questo convegno: già nella prima diapositiva si vedono due persone perché senza Midori non ci sarebbe stato il Takashi che conosciamo ; Né come medico, né come uomo né come cristiano.
- si tratta innanzitutto del fascino di un uomo indiviso, e me ne sono ben accorta facendo i 2 pannelli aggiuntivi sulla medicina perché man mano che cambia la sua concezione dell’uomo cambia il suo modo di curare. Come potete vedere nella mostra esposta in questa sala.
- Ora conosciamo molto di più di questo uomo grazie alla traduzione che abbiamo fatto dei suoi libri e soprattutto della sua autobiografia. Il titolo è Ciò che non muore e il sotto titolo che amo molto è Un cammino d’uomo. Perché è proprio il cammino di ogni uomo, a patto che riconosca che la vita ci viene data per cercarne il senso fino a trovarlo, che la vita è una voce che mi chiama.
Vorrei intanto dirvi che Takashi ha scritto questo libro di getto in un mese, nel dicembre del 1947, molto malato, già a letto; l’ha scritto in terza persona e credo che si sia impegnato in questo sforzo per dire innanzitutto a sé stesso la sorpresa di ciò che Un Altro ha fatto nella sua vita!
- Ma guardiamo la vita di Takashi che parla da sola e ci permette di scoprire sua moglie, per approfondire la vita che è stata esposta commentando le diapositive si rinvia la sito del Comitato dove è ascoltabile una presentazione:
- Takashi è nato, primo di 5 figli nel 1908 da padre medico di campagna e madre figlia di samurai e come per ognuno di noi all’inizio della vita è stato educato secondo i valori della nobiltà, del coraggio… Tipici dello scintoismo…. Ma è nato in un contesto storico molto particolare: 50 anni dopo la riapertura del Giappone chiuso al mondo esterno per più di due secoli (balzo in avanti e mito del progresso). Nel Liceo e a Medicina dice lui stesso di essere diventato materialista ateo ma con una inquietudine dentro…
- Dei 4 aspetti che mi hanno spinto in questa avventura: il primo è la ragione aperta di Takashi. Per “natura” riceviamo un’esigenza di significato e di durata ma la provocazione poi ci viene dal reale, da ciò che accade che ci provoca a patto che non ci distraiamo, non riempiamo il nostro tempo di tutto ciò che facciamo. Se oggi dovessi definire brevemente Takashi direi che è un vero realista, perché è sempre leale di fronte alla realtà (che ci provoca ed è peraltro l’unico luogo di incontro del mistero) e di fronte a sé stesso, senza mai barare nel chiedersi “ma io chi sono veramente?”; non nasconde le domande che il reale pone (precarietà, malattie, circostanze…), cerca le risposte, le accetta da qualunque parte vengano per poi verificarle nella propria esperienza! posizione da uomo, ma rara …
- Infatti dopo i valori da dalla famiglia d’origine, si forma la nostra identità personale. Lui stesso parla dei crocevia …” tutto l’universo è di Dio, tranne la nostra libertà” …specie quando le cose non vanno secondo i nostri progetti. Prima opzione per lui alla morte della madre..
- La apertura della sua ragione si dimostra nel fatto che non lascia perdere quell’apertura allo spirituale e decide di andare a fondo andando a verificare l’ipotesi di Pascal, scienziato credente. Cerca un alloggio tra i Cristiani che pure lo irritavano bussando alla Famiglia Moriyama. Qui li vede vivere e scopre la storia del cristianesimo in Giappone.
- Da Saverio e il secolo cristiano alle migliaia di martiri e al ritorno dei sacerdoti dopo la riapertura del Giappone alla costruzione di quella grande chiesa
- Intanto si laurea, è colpito da una meningite, e si decide per la radiologia: ritorna la domanda del senso e della durata
- Messa di Natale e Midori: Nuvola dei testimoni, rivelazione personale del Mistero e compagnia vocazionale nel cammino
- Il secondo colpo me lo ha dato Midori; Midori è la figura straordinaria di una donna che, figlia di un popolo che ha vissuto una fede provata dal martirio e per più di due secoli senza un sacerdote, vive in modo straordinario fede, speranza e carità in una relazione verginale con tutto; donna straordinaria del sì, del fiat, che si scopre a poco a poco!
Ha pregato per lui con la sua famiglia fin dal primo giorno, poi lo ha accompagnato nel cammino di conversione perché una rivelazione personale è certamente una grazia ma non basta, senza la nuvola dei testimoni, che ci rende visibile l’invisibile, (come lui ha potuto vedere la vita dei credenti a Urakami: lieti ogni mattina… il non-rancore, le porte aperte, l’aiuto ai poveri, ai malati, ai vecchi e agli orfani) e poi Dio dà a ciascuno quel segno personale (e incarnato!) (per lui quella che sarà la moglie) per compagnia nella vocazione. D’altronde non si potrebbe stare senza un’appartenenza che è all’interno della Chiesa ma attraverso quel brandello di Chiesa che ci tocca da vicino
- Midori l’accompagna “gratuitamente” fino alla sua conversione. (maglione, catechismo, preghiera). E l’amore più grande, è l’amore al compimento dell’altro
- Takashi : riceve la cartolina e deve partire per la guerra d’invasione di nuovo la domanda sulle ricerche in corso la tristezza per ciò che non dura…Prima guerra 7 mesi, il catechismo e la scelta al ritorno per la catechesi
- Battesimo con il nome di Paulo (ora è una nuova creatura che vivrà tu o in modo nuovo: cristiano!) e poi matrimonio su proposta del sacerdote e del padrino perché Midori non pensava di essere degna di lui cfr sua risposta al rischio radiologico come Ruth lieta di essergli compagna al Destino eterno
- Terzo punto importante la radicalità per lui del battesimo: è una nuova creatura che pensa, giudica, agisce, va in guerra e insegna… da cristiano
- Midori dopo il matrimonio: la sua vocazione di donna, di moglie e di madre (4 figli 2 morti in età neonatale) e non solo, perché era anche la responsabile delle associazioni delle donne di 18 villaggi in un periodo difficile a causa dell’embargo e poi della guerra. Serve con un amore commosso. Credo che il suo vero segreto sia quello di essere sempre davanti ad una Presenza certa, di cui il crocifisso dei martiri è il segno davanti al quale ogni circostanza è ricondotta alla tenerezza di un Amore infinito. Come si vedrà: anche la leucemia del marito.
- La loro unità sponsale testimonia che il cammino alla santità è personale ma non solitario, in quanto accade nell’alveo della compagnia vocazionale. Ma questo passa attraverso il concreto dei gesti di ogni giorno: non manca mai di mostrare la sua affettuosa attenzione verso il marito (commossa da un articolo scientifico, felice di portargli il caffè, lo a con lui per i suoi obiettivi professionali…) e sempre rispondendo a un Altro, a una Presenza, che accompagna la sua giornata (ma non è forse questa la fede?)… Lepori: Midori ha coinvolto Takashi nella sua amicizia con Cristo, in quell’Amicizia che lei viveva. Donna del sì, e che anche dopo la sua morte segna la decisione di Takashi di continuare il suo cammino verso ciò che non può morire…
- Takashi vive la sua vocazione. E nella professione: una spiritualità non disincarnata, la fede lo avvicina alla scienza che per lui ha a che fare con l’eterno, al sociale (screening TBC)
- San Vincenzo de’ Paoli: spazio cercato per la verità di sé nelle relazioni dell’Associazione
- 1937-40 seconda Guerra, come responsabile del corpo sanitario partecipa a 72 battaglie, ma è cristiano: un diario fatto di incontri che gli permettono di rispondere alla grande domanda: perché, o meglio, per chi si può dare la vita?
- Il ritorno, professore universitario, insegna da cristiano ed è responsabile dei soccorritori
- Giugno 1945 la leucemia. Midori: “sia che viviamo, sia che moriamo è per la gloria di Dio”
- Bomba. quando tutto crolla? Leucemia, e poi bomba, ciò che insegna ai sopravvissuti…. Fino al grido a ciò che non può morire
- Il 4° punto, la sua più grande scelta: restare lì con chi torna da guerra e prigione… dare tutto…ma a partire dall’andare a fondo di sé stesso salendo il monte delle beatitudini
- Relazione con i figli che è anche lo spazio di una paternità se vorranno ascoltarlo…
- Dal 1946 è a letto
- 1948 La radicalità del Nyokodo: il luogo dell’amore a sé stessi, della riscoperta di sé. Come gli eremi giapponesi, ma non da solo di fronte alla natura, ma come cristiano in mezzo al suo popolo disperato! proprio su questo cammino di un’Alleanza certa, in cui Midori lo ha introdotto anche quando non c’era più, si impara da Takashi a cercare questa semplicità di cuore. Pace, ma non pacifismo.
- Abate Lepori: “Nagai comprende così che ciò che gli resta da vivere fino in fondo è lasciarsi attrarre dal Signore con la forza della sua amicizia,” ma la condizione è di andare fino in fondo alla verità di sé, per trovare questa semplicità o povertà di spirito: ecco il suo duro lavoro di anni nel Nyokodo per arrivare alla felicità e a quel volto di gioia e di luce che ha offerto a tutte le migliaia di visitatori, dando loro speranza e gusto di vivere e di ricostruire!
- Profeta di speranza apre una strada per tutti. È proprio questo la salvezza: un’amicizia certa e inesauribile che non ha bisogno che le circostanze siano diverse per sperare in un bene eterno e in una compagnia presente nel quotidiano! Questo ha ridato speranza e gioia a un intero popolo. (dimostrato scientificamente dal prof. Chad sulla ricostruzione di Nagasaki) Anche per noi, 70 anni dopo e in quest’anno del Giubileo della Speranza.
